A tu per tu con Maurizio Zomparelli, preparatore atletico della nazionale di fioretto italiana
di Andrea Gentili
Da quanto tempo svolge il lavoro di preparatore atletico della nazionale di fioretto?
«Sono 8 anni, due quadrienni, quello che da Atene portava a Pechino e questo da Pechino a Londra»
Parliamo della Olimpiade appena trascorsa. Il fioretto femminile è stato il fiore all’occhiello di tutta l’olimpiade italiana. Che emozioni ha provato a vedere questi due podi così azzurri?
«Innanzitutto una grande soddisfazione per tutto il lavoro svolto con le ragazze. Abbiamo lavorato nella direzione giusta, e bisogna anche dire che le ragazze, oltre alla Vezzali, sono cresciute moltissimo. La Di Francisca e la Errigo sono cresciute tantissimo, è una grande soddisfazione»
Come si sono svolti gli allenamenti del fioretto?
«I tempi per preparare queste Olimpiadi sono stati abbastanza compressi: tutta la stagione di Coppa del Mondo, Europei ed Olimpiadi. Quindi abbiamo avuto durante l’anno 4-5 appuntamenti per preparare sia gli obbiettivi delle Olimpiadi sia gli obbiettivi della stagione, per rimanere nel ranking, nei primi 4-5 posti al mondo. Ci siamo poi presi dieci giorni di preparazione per l’Europeo svolto a Lignano, ponendo come obbiettivo sì il risultato all’Europeo, ma già con più di uno sguardo alle Olimpiadi. E nonostante questo abbiamo anche avuto un buon risultato all’Europeo. Ci sono stati due blocchi da 11 giorni prima delle Olimpiadi, l’ultimo lavoro è stato buono e siamo arrivati in perfetta forma alle Olimpiadi»
Come ha visto Valentina il giorno della gara individuale di fioretto? La cerimonia di apertura, ha secondo lei condizionato la sua prestazione?
«Personalmente non credo che la cerimonia d’apertura abbia condizionato la sua gara. Certo può esserci lo stress, ma non l’ha condizionata. Ha fatto una gara di altissimo livello, è arrivata terza, e ha perso comunque con una atleta che sta crescendo bene» (Arianna Errigo, n.d.r.)
Possiamo dire che puntava a vincere per la quarta volta consecutiva l’oro individuale, e sul podio si è vista chiaramente la sua espressione molto seria e delusa. Alla fine è poi riuscita a trovare il sorriso?
«Penso che sia normale che si arrivi alla Olimpiade con la voglia di vincere. Che sia stata delusa sicuramente, perché il suo obbiettivo era sicuramente vincere l’oro, ma il sorriso e la soddisfazione comunque dopo ci sono stati, sia per l’oro a squadre comunque conquistato, sia perché comunque la medaglia di bronzo se l’è presa con la forza, dominando la sua avversaria. Penso che lei sia soddisfatta, anche se sicuramente un po’ di amarezza c’è perché come medaglia individuale, lei era pronta per l’oro»
Il successo è arrivato comunque per Valentina, che anche se non ha conquistato l’oro, ha comunque lottato duramente per quel bronzo, recuperando 4 stoccate in 12 secondi di fronte a un’avversaria di tutto rispetto come la coreana Nam.
«Era la voglia di Valentina di prendersi una medaglia, di non andare via dalle Olimpiadi senza avere preso nulla. Questo è il carattere di Valentina, che lotta sempre e non si arrende mai»
Avrebbe pensato che la giovane Arianna potesse svolgere una Olimpiade così ad alto livello e che avrebbe battuto Valentina? E come ha vissuto la finale?
«Diciamo che quando vivi una finale dove si scontrano le atlete che segui per tutto l’anno la vivi in modo neutrale, senza tifare per l’una o per l’altra. Sei contento che siano arrivate fino in fondo assieme. Arianna era la prima volta che batteva Valentina, e nella finale ci si poteva aspettare di tutto, poteva vincere una come poteva vincere l’altra. Arianna ha dimostrato di essere comunque un’atleta in grande crescita, come lo aveva dimostrato tutto l’anno e negli anni passati. Salvo i mondiali di Catania, ha fatto una stagione di Coppa del Mondo di altissimo livello, infatti è tra le prime due-tre del ranking, penso che questo la dica lunga sul valore di queste quattro ragazze, perché anche Ilaria Salvatori è da considerare una riserva di lusso»
La gara a squadre infatti non ha sorpreso. Dopo il trionfo delle ragazze nella gara individuale c’era da aspettarsi che vincessero anche la gara a squadre.
«Le ragazze dovevano vincere questa gara per rifarsi della beffa del Mondiale di Catania dove avevano perso proprio con le russe in finale. Qui hanno dimostrato la superiorità, che comunque era stata già dimostrata lungo tutto l’arco dell’anno. La loro costanza e il loro valore le hanno fatto alla fine imporre, perché semplicemente… erano le più forti»
Si aspettava l’entrata in gara di Ilaria Salvatori nella finale a squadre di fioretto?
«Per Ilaria si era sempre auspicato il fatto che avesse potuto partecipare alla gara a squadre, e c’era anche grande volontà da parte delle ragazze di vederla in pedana. Le ragazze infatti hanno subito voluto darle sicurezza e un gran vantaggio per poterla fare entrare in tranquillità. Lei ha dimostrato la sua forza, è entrata durante il match e ha fatto il suo. Si voleva che entrasse, doveva coronare anche lei la sua brillante carriera schermistica e penso che sia stato meritatissimo il suo oro a squadre»
Il fioretto maschile ha invece deluso le aspettative? Si aspettava qualche medaglia individuale?
«Sulla carta con tre atleti nei primi otto del mondo, è logico aspettarsi la medaglia. Purtroppo però le gare sono anche così. Fino a quel momento, alla finale a otto, sono arrivati fortissimi, ma poi Cassarà e Aspromonte si sono fermati, hanno avuto un blocco o qualcosa che non ha permesso loro di andare avanti. Baldini è andato avanti, purtroppo però nel terzo e quarto posto c’è stato anche l’inconveniente del giubbetto elettrico avversario, ed è stato un vero peccato perché se la meritava una medaglia. Per entrare tra i primi due aveva perso con un avversario di tutto rispetto, davvero fortissimo, ci poteva stare. Non è comunque una disfatta, perché i ragazzi sono arrivati 4°-5°-6°, dopo una stagione dominata per il ranking. Tante volte si lodano tanto le ragazze per quello che ovviamente conquistano, però anche i ragazzi tutto l’anno hanno fatto un percorso straordinario. Cassarà ha vinto la Coppa del Mondo, secondo Aspromonte, terzo Avola e quarto Baldini, quindi diciamo che nell’arco dell’anno abbiamo sempre dimostrato il nostro valore: la Olimpiade si sa che è una gara particolare, quello che però non bisogna dimenticare è che questi ragazzi hanno vinto la gara a squadre. Nel complesso, direi che posso essere più che soddisfatto del mio settore, il fioretto»
Qualcosa di strano comunque è successo nella finale per il terzo quarto posto di Baldini…quel giubbetto elettrico che proprio non ne voleva sapere di suonare… Un semplice malfunzionamento oppure ci possono essere sospetti di qualche imbroglio? E perché l’arbitro non se n’è accorto?
«È difficile accorgersi di queste cose, non c’è nessun imbroglio. Penso che ci sia stato solo un malfunzionamento della tecnologia wireless che anche in altre gare aveva mostrato queste pecche. Ci può stare, fa parte di queste tecnologie. Sicuramente ora hanno capito che bisognerebbe migliorarle ancora, poteva succedere al suo avversario, come è successo, ma poteva capitare anche a Baldini. Non penso assolutamente ci sia un dolo da parte di qualcuno»
Anche perché se fosse stata veramente un’azione dolosa, sarebbe stata già la seconda a capitare a Baldini, in 4 anni. A Pechino fu espulso dopo che nella sua bottiglietta fu trovata una sostanza dopante, salvo poi essere riconosciuto innocente dalla Fie (Federation Internationale d’Escrime). E Baldini disse “vogliono farmi fuori, è un complotto”. Ora avrà avuto una grande voglia di rivincita…
«Quello è un fatto che è stato ampiamente dimostrato: c’era stato qualcuno, o qualcosa, lui non aveva alcuna colpa. È stato prosciolto da tutto definitivamente. Ripeto che invece qui a Londra c’è stato solo un problema tecnico. Aveva sicuramente una gran voglia di rivincita dopo l’occasione persa nel 2008, ha tirato benissimo tutta la gara, peccando solo un po’ nell’entrare nella finale primo-secondo posto»
Ora iniziano le Paralimpiadi, un evento che purtroppo ha sempre ricevuto poca attrazione mediatica, ma che meriterebbe più palcoscenico. Ci sono speranze nella scherma paralimpica di portare a casa altre medaglie?
«Sì secondo me ci sono speranze, perché anche loro hanno dimostrato la loro forza nell’attività di Coppa del Mondo e negli Europei, dove sono andati sempre bene e una medaglia è stata sempre presa. Penso che ce la possano fare tranquillamente, e non bisogna poi dimenticare che spesso e volentieri si allenano proprio con noi e tirano con i nostri ragazzi. Ci teniamo tantissimo a questo, c’è una bellissima coesione e collaborazione e questo penso che sia un ottimo punto a favore per loro»