Pubblicato il: Sab, Apr 13th, 2013

Anonymous annuncia il suo prossimo cyber-attacco: ‘Operazione Qatar’

di Valeria Vellucci

La firma di Anonymous

Dopo l’ennesimo cyber-attacco sferrato la settimana scorsa ai danni di Israele, in solidarietà con il popolo palestinese, il gruppo di hacker Anonymous annuncia ora di puntare alla destabilizzazione del sistema informatico dei siti governativi qatarensi. È attraverso l’operazione denominata ′OpQatar′, che il gruppo di hacker intende lanciare quello che sarebbe un primo avvertimento all’emiro del Qatar, Haman bin Khalifa Al Thani. Giunge così ufficialmente, l’11 aprile, la nuova dichiarazione resa nota da AnonymousTn (Tunisia), sulla propria pagina Facebook.

Le parole di accusa, pronunciate in un video, forniscono le motivazioni che avrebbero spinto alla decisione di attuare un cyber-attacco. «A causa delle numerose aggressioni e interventi compiuti dal governo del Qatar, che noi consideriamo complice di Stati Uniti e Israele, tenteremo di attaccare i siti governativi qatarensi. Questo, sarà il primo avvertimento a tale piccolo regno situato in un angolo remoto del mondo, il quale mira incessantemente alla destabilizzazione, in vari luoghi, del mondo arabo», aggiungendo: «Il denaro non è tutto».

Per quanto concerne la condizione del paese, in particolar modo nell’ambito dei diritti umani, essa non può esser certo definita florida. Seppure il Qatar non abbia vissuto la cosiddetta ′Primavera′, nel marzo del 2012 numerosi sono stati gli inviti alla protesta apparsi sul web, in particolar modo sui social network. La libertà d’espressione è molto limitata, numerosi arresti vengono condotti conseguentemente ad accuse di blasfemia, rapporti sessuali illeciti e cospirazione contro il governo. Ma, le problematiche maggiori, risulterebbero essere legate all’ambito dell’immigrazione.

Anonymous

Circa l’80% dei lavoratori migranti presenti in Qatar proviene dal sud-est asiatico. Essi non sono assolutamente tutelati e il loro lavoro non regolamentato da alcuna legge adeguata. Il paese compare inoltre tra quelli mantenitori della pena capitale: nel 2012 sono state 6 le persone ad esser state condannate e 19 detenute nel braccio della morte. La condizione più grave, sembrerebbe però interessare il diniego della cittadinanza agli appartenenti della tribù al-Marra. Accusati di aver appoggiato il colpo di stato del 1996, costoro sono stati privati di ogni diritto alla cittadinanza. Non potendo presentare alcun ricorso in tribunale, i cittadini di al-Marra sono stati esclusi da ogni opportunità di impiego, previdenza sociale e assistenza sanitaria, ed è stata negato loro di richiedere il passaporto del Qatar.

Ora, non resta quindi che attendere il cyber-attacco previsto per le prossime ore.  Anonymous nel frattempo firma così, come di consueto, il suo messaggio: « Nous sommes Anonymous, nous sommes légions, nous ne pardonnons pas, nous n’oublions pas, redoutez-nous». Noi siamo Anonymous, noi siamo una legione, noi non perdoniamo, noi non dimentichiamo. Abbiate paura di noi.