Pubblicato il: Sab, Mar 16th, 2013

I giovani, l’impegno e le web radio: una passione ai tempi della crisi

di Chiara Gagliardi

Recenti studi sociologici hanno dimostrato come il boom di Internet abbia influenzato e talvolta mandato in crisi i media tradizionali. A risentirne maggiormente è stata la televisione, in calo sia dal punto di vista dell’audience che da quello della credibilità. Un mezzo di comunicazione che invece ha saputo sfruttare il web per crescere e per allargare la sua diffusione è la radio: l’era della crisi non colpisce le emittenti, che continuano a fare informazione da più di un secolo. Un fenomeno interessante è quello della nascita delle web radio, che attraverso la rete allargano la loro diffusione e consentono agli utenti di ascoltare i programmi in ogni momento. Un’idea che stuzzica anche i giovani della crisi: proponiamo di seguito un’intervista a Federico Oricchio ed Andrea Palmieri, speakers di RadioPigna, fondata a Verona nel 2011 e nata dal progetto di un gruppo di amici.

Il logo della web radio “Radio Pigna”

Qual è la genesi dell’idea di fondare una web radio? Da dove vi nasce la passione radiofonica?

Rispondiamo per Stefano, l’ideatore del progetto: l’inizio di RadioPigna è stata la sua passione per il programma di Radio 105 “Lo Zoo di 105”. Da qui, lui ha voluto creare qualcosa per far sorridere le persone e al tempo stesso accompagnarle nel tempo libero. Ai suoi albori, per questo motivo, RadioPigna è stata più una fonte di intrattenimento: ultimamente invece ci siamo spostati molto su contenuti politici, sociali e di attualità. Abbiamo cominciato a fare informazione.

Come pensate che possa inserirsi il progetto nell’ambito giovanile veronese?

Questo progetto è per noi un’allettante sfida: il suo successo sarebbe straordinario. La web radio in ambito giovanile è molto importante, perché vuole riscoprire un modello di comunicazione orale che altrimenti andrebbe perdendosi. Molto importante è anche lo spazio che viene dato all’ascolto e alla riflessione, senza contare poi la possibilità del pubblico di interagire con gli speakers. Come ho detto prima, è una sfida che cerchiamo di cogliere al meglio.

E per il futuro, che prospettive ci sono? RadioPigna non è ancora una testata registrata: avete in mente di ufficializzare il vostro lavoro?

Sicuramente ci stiamo orientando verso la registrazione della radio: inoltre anche i nostri mezzi presto si evolveranno. Avremo presto un nuovo studio in zona Saval, un nuovo sito web interattivo che ci darà anche la possibilità di eseguire delle trasmissioni in diretta. Presto ci saranno anche delle partnership con altre associazioni e degli investimenti in pubblicità.

Avete trovato entusiasmo in chi vi sta attorno? C’è stato subito dell’interesse, oppure avete trovato delle resistenze significative?

L’interesse è stato da subito molto forte: la curiosità ha giocato un bel ruolo! In ambito veronese siamo abbastanza seguiti: sono andate molto bene, in particolare, le nostre interviste. Su Facebook abbiamo superato i mille fan. Purtroppo in questo periodo c’è un calo generale degli ascolti, però vediamo che l’interesse dei fan si è fatto più specifico. E questo è il segno che è necessario orientarsi sempre di più sui contenuti culturali e di attualità, lasciando un attimo da parte l’intrattenimento: ci vogliono dei format radiofonici di spessore.

Un’immagine di via Pigna, a Verona, dove si trovano attualmente gli studi della web radio.

Quanto vi occupa al giorno il lavoro per la radio? Vi piacerebbe che questo progetto costituisse il vostro futuro, un’occasione lavorativa?

Eh, sarebbe bello. Tutti e tre abbiamo mille progetti, di cui la radio è solo una parte. Comunque il lavoro per Radio Pigna è impegnativo, direi che ci potrebbe occupare un paio di giorni pieni a settimana: dobbiamo soprattutto pianificare il palinsesto, vedere il materiale che ci viene inviato da tutta Italia. È difficile quantificare il tutto: il lavoro è tanto.

Una breve carrellata del vostro palinsesto? Cosa offrite al pubblico?

Il palinsesto è visibile dal sito di Radio Pigna: i format principali sono “Storia della Musica”, “Angolo poetico”, “The Philosophers”… Vanno molto bene anche le interviste a band emergenti, con relativo ascolto di brani. È un connubio che ci permette di soddisfare tutte le esigenze. C’è anche una bella varietà di ospiti che ci parlano di loro.

Perché, nell’Italia in crisi di oggi, un giovane dovrebbe dar vita ad un progetto radiofonico indipendente?

Perché sempre, ed oggi più che mai, è necessario ridare spazio alla cultura dell’ascolto e del confronto, che sono soffocati dalle immagini da cui siamo bombardati ogni giorno.