Sheryl Sandberg lancia il suo “Executive feminism”
di Amira Fulvia Turazzi
Il dibattito femminista torna in primo piano grazie a Sheryl Sandberg, COO di Facebook e fondatrice di Lean In, un movimento che, ad un mese dalla sua nascita, sta crescendo in maniera esponenziale negli Stati Uniti e nel mondo.
Fino a poco tempo fa Sheryl Sandberg era conosciuta principalmente per i suoi successi professionali, prima al Ministero del Tesoro Americano, poi a Google ed infine a Facebook. Tutto è cambiato nel dicembre 2010 quando la Sandberg ha partecipato ad una conferenza sulla piattaforma TED, che è presto diventata oggetto di culto per molte donne che aspirano a posizioni di leadership.
Un intervento che ha catapultato la Sandberg nell’arena mediatica, diventando un simbolo dell’ascesa femminile al potere professionale. Dopo due anni di incubazione, ha pubblicato a marzo “Lean In. Women, Work and the Will to Lead”, che è diventato immediatamente un best seller.
Il libro, a metà tra un’autobiografia e un manuale per la perfetta leader contemporanea, ha scatenato un’intensa discussione tra donne che sostengono la Sandberg e altre che considerano il suo pensiero superficiale ed elitario. Le critiche asprissime, memorabile quella di Maureen Dowd, non hanno però fermato il successo del movimento, che sta creando un vero e proprio network tutto al femminile con gruppi che si incontrano settimanalmente a New York, Buenos Aires, Nuova Delhi.
“Executive feminism” è il termine che viene spesso usato per definire questo movimento culturale che, più che interessarsi alla condizione femminile in generale, si concentra sulla leadership.
L’approccio è pragmatico, le soluzioni anche. I dati parlano chiaro: le donne al potere sono pochissime, e i numeri sono praticamente statici da dieci anni a questa parte. Eppure, negli Stati Uniti ed in Europa, le donne si laureano prima e con voti più alti degli uomini. E allora i gruppi di Lean In propongono serate su “come chiedere una promozione” oppure “come riscrivere il proprio curriculum in maniera efficace”.
E se riscrivere il curriculum non cambia il mondo, quel che è certo è che Lean In viene citato tutti i giorni sui principali media americani, portando in primo piano la questione ‘quote rosa’ in tutti gli ambiti professionali.
E c’è già chi scommette che la Sandberg sarà la canidata democratica per le elezioni del 2016.