Bioetica e autodeterminazione in Italia: un bilancio
di Adalgisa Marrocco
Si è concluso l’XI Congresso delle Libertà Civili, organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e tenutosi a Roma dal 19 al 21 settembre. Autodeterminazione su inizio e fine vita, fecondazione assistita, aborto, eutanasia legale, libertà di ricerca scientifica: questi i temi affrontati durante il convegno.
Insieme alla discussione sulle questioni ancora aperte, l’Associazione Luca Coscioni ha voluto tracciare un profilo degli obiettivi raggiunti, nella bioetica e nel campo dell’autodeterminazione. In cima alla lista, troviamo il progressivo smantellamento della Legge 40 che, nata nel 2004, ha subito ben ventotto volte il pronunciamento dei tribunali. A dieci anni di distanza dalla loro approvazione parlamentare, le norme in materia di procreazione medicalmente assistita hanno visto cadere man mano i propri capisaldi. L’ultima importante sentenza è giunta lo scorso aprile grazie alla Corte Costituzionale: il divieto di fecondazione eterologa della Legge 40 è stato dichiarato incostituzionale, stabilendo l’obbligo da parte delle strutture sanitarie, sia pubbliche che private, di effettuare tecniche di fecondazione con donazione di ovociti e spermatozoi esterni alla coppia.
In più, i membri dell’Associazione hanno potuto vantare la consegna in Parlamento delle 67mila firme per il progetto di legge di iniziativa popolare per l’Eutanasia Legale e la prosecuzione di mirate iniziative di piazza fino alla vigilia del Congresso. Su Il Referendum avevamo parlato con Mina Welby delle manifestazioni, poi tenutesi davanti al Parlamento e in tutta Italia dall’11 al 13 settembre.
Tra gli altri obiettivi raggiunti nell’ultimo anno: riguardo il Nomenclatore Tariffario e i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), l’invio di una lettera e poi l’incontro con le massime cariche istituzionali per denunciare gli anacronismi del vigente sistema; la lotta per l’abbattimento delle barriere architettoniche con l’ottenimento di inedite decisioni giurisdizionali circa le discriminazioni nei confronti dei disabili e il conseguente risarcimento, con connesso obbligo di ripristino dell’accessibilità per i Comuni, le Poste, le strutture ferroviarie ed i mezzi pubblici; sulla Legge 194 e sulla sua corretta applicazione, numerose iniziative organizzate in collaborazione con AIED(Associazione Italiana per l’Educazione Demografica); circa il Caso Stamina, l’Associazione ha chiesto diritto alla conoscenza e rispetto delle regole, mediante un appello per la pubblicazione del Metodo; la battaglia per la legalizzazione della Cannabis a scopi terapeutici che ha visto l’approvazione da parte del governo per la sua produzione presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Questi sono solo i punti salienti delle conquiste targate Associazione Luca Coscioni anche se, accanto alle vittorie, rimane la sostanziale arretratezza italiana sui temi bioetici e sull’autodeterminazione.
Il Rapporto Mondiale sullo stato della Libertà di Ricerca e Cura nel mondo, redatto dal professor Andrea Boggio e presentato all’ultimo Congresso Mondiale, vede l’Italia piazzarsi 27esima (su 43 Paesi) per quanto concerne la fecondazione assistita, al 45esimo posto (su 192) per l’interruzione volontaria di gravidanza, 26esima (su 36) per il diritto al fine vita, infine si accaparra il 32esimo posto (su 43) per la ricerca con staminali embrionali. La graduatoria diventa ancor più avvilente quando si parla di assistenza e cura: i LEA non sono aggiornati da 13 anni, mentre il Nomenclatore tariffario per ausili e protesi è fermo a 15 anni fa e, intanto, ad ogni sua scadenza il fondo per la non autosufficienza vive una straziante contrattazione con il governo.
Su queste tematiche, da sempre mala tempora currunt ma il lavoro dell’Associazione Coscioni rimane incessante.