Quali sono le città ecosostenibili? City Climate Leadership Awards 2014
di Riccardo Venturi
La scorsa settimana sono scaduti i termini per presentare domanda di partecipazione ai City Climate Leadership Awards. Città di tutto il mondo hanno deciso di candidare diverse decine di progetti, contendendosi la palma di “metropoli più ecosostenibile” in dieci diverse categorie. Il concorso è organizzato da C40 Cities Climate Leadership Group, rete internazionale di ben 67 megalopoli il cui obiettivo primario è quello di invertire il trend negativo in materia di riscaldamento globale, e da Siemens, che, con un settore dedicato alle tecnologie ed infrastrutture “verdi”, persegue politiche “eco-friendly”.
A prescindere dall’assegnazione dei premi e dal semplice riconoscimento delle politiche adottate, il meeting, che a settembre si terrà a New York (nel 2013 svoltosi a Londra), servirà soprattutto ad incentivare lo scambio di know-how a livello internazionale e a promuovere il dialogo e la capacità di fare fronte comune fra le municipalità più all’avanguardia nel settore. Nonostante la fama di “polmoni neri” che accompagna i grandi centri urbani e la diffusa presenza di grigie aree industriali, i sindaci potranno cogliere l’occasione per condividere idee e tecniche necessarie per replicare in casa progetti già testati e dimostratisi funzionanti in altre situazioni. Si punta, quindi, a migliorare la qualità della vita dei residenti e ad avviare un circolo virtuoso volto alla preservazione dell’ambiente su scala globale che parta proprio dal locale.
La cerimonia vedrà partecipare i primi cittadini, amministratori vari e famosi “climate leader” e avrà copertura mediatica in tutti i continenti, così come già avvenuto nel 2013. I vincitori dei premi beneficeranno di un report personalizzato sui progressi energetici e ambientali cittadini e, inoltre, potranno presentare i programmi al The Crystal di Londra, edificio adibito all’esposizione di soluzioni tecnologiche ed infrastrutturali rispettose dell’habitat naturale.
Gli organizzatori sono convinti che la risposta positiva della prima edizione sia un segno di come ci si stia inevitabilmente spostando verso scelte politiche ecosostenibili. Lo scorso anno sono state coinvolte 29 città e ben 37 progetti, quest’anno si punta a fare meglio. Il presidente del Consiglio dei direttori di C40, l’ex-sindaco di New York Michael R. Bloomberg, ha infatti dichiarato che «il successo dell’evento inaugurale di settembre 2013 ci ha convinto a realizzare la seconda edizione e a migliorarla, introducendo un nuovo processo di registrazione. Un processo grazie al quale stiamo cercando una piattaforma in grado di catalogare e condividere le soluzioni più innovative». L’amministratore delegato Siemens, Roland Bush, sottolinea il ruolo di traino delle grandi municipalità nel “puzzle” ambientale globale: «Abbiamo lanciato i nostri City Climate Leadership Awards con un grande evento qualche mese fa. Adesso, per l’edizione 2014, siamo già a caccia dei progetti urbani più sostenibili al mondo. Vogliamo che queste gemme siano di esempio per le altre città. Perché è proprio nelle città che si decideranno le sorti della lotta al cambiamento climatico». Da Monaco di Baviera a Singapore, dalla stessa New York a Bogotá, le nomination raccolgono tutti i continenti. Per l’Italia potranno concorrere Roma, Milano (entrambe all’interno di C40) e Venezia (idem, ma come osservatore).
Le modalità di selezione dei progetti e di conferimento dei premi sono le seguenti: una giuria indipendente, composta da sette personalità provenienti dal mondo istituzionale, assegnerà le onorificenze alle città filtrate in una shortlist di candidature (che verrà presentata a giugno) da un comitato di professionisti del settore. I parametri presi in considerazione non consistono esclusivamente nella rilevazione quantitativa di dati (come, per esempio, le emissioni di CO₂). Infatti, le città devono anche tenere conto del grado di originalità ed innovazione dei loro piani su scala internazionale, dei risultati effettivi delle misure adottate (che comunque devono essere già state avviate ed implementate da almeno due anni), del coinvolgimento diretto ed effettivo di tutti gli attori della comunità locale, senza dimenticare la sostenibilità economica del progetto e la sua trasferibilità in altri contesti urbani.
I membri del C40 si contendono le prime cinque categorie (trasporto urbano, gestione dei rifiuti, sviluppo finanziario ed economico sostenibile, pianificazione e misurazione delle emissioni, comunità sostenibili), mentre per l’altra metà dei premi (green energy, adattamento e capacità di ripresa, efficienza energetica dell’ambiente costruito, qualità dell’aria, infrastrutture) basta rientrare nel “Green City Index” della Siemens, un indice ideato per stimare e confrontare le performance ambientali di diverse città. In ogni caso, le singole amministrazioni provvedono all’autocandidatura o i loro piani possono essere sponsorizzati e rilanciati da terze parti, ma sempre con il nulla osta del municipio.
Non vi è dubbio che, nonostante i passi avanti di questi ultimi anni, le grandi aree urbane siano ancora più parte del problema che della soluzione dell’inquinamento e del riscaldamento globale. Tuttavia, va anche detto che i piani di riqualificazione ambientale molto spesso non sono supportati dai governi nazionali, mentre i dibattiti in sede internazionale non riescono ancora a dare un’impronta decisa ed univoca alle questioni di sostenibilità e sviluppo. I City Climate Leadership Awards rappresentano un’occasione per sensibilizzare in maniera diretta opinione pubblica e decisori, grazie ad idee esportabili, interessanti e popolari, ma attuabili con relativo basso dispendio economico.
Di seguito, le città vincitrici del 2013 divise per categoria:
1) Trasporto urbano: Bogotà (Colombia). La capitale sudamericana ha implementato un sistema di autobus a trasporto rapido e un progetto pilota di taxi elettrici, migliorando drasticamente una situazione ambientale precedentemente critica.
2) Gestione dei rifiuti: San Francisco (USA). Il programma “Zero Waste” ha portato in California un sistema di riciclaggio e smaltimento all’avanguardia. L’obiettivo è quello di eliminare i rifiuti in città entro il 2020.
3) Sviluppo finanziario ed economico sostenibile: Tokyo (Giappone). La più grande metropoli del Sol Levante ha sviluppato il programma “Cap-and-Trade” che, per i giganti industriali e commerciali, prevede incentivi per ridurre le emissioni inquinanti.
4) Pianificazione e misurazione delle emissioni: Copenaghen (Danimarca). Con il “CHP Climate Plan”, i danesi contano di diventare entro il 2025 la prima capitale al mondo ad “emissioni zero”. Sono sulla buona strada, grazie alla cooperazione di istituzioni, imprese e cittadini.
5) Comunità sostenibili: Rio de Janeiro (Brasile). Il progetto “Morar Carioca” ha l’ambizione di regolarizzare la situazione delle favelas, dove abita il 22% della popolazione cittadina. Chi vive in un’area a rischio verrà rilocato entro il 2016.
6) Green Energy: Monaco di Baviera (Germania). Monaco vuole diventare il più grande centro urbano interamente alimentato da energie rinnovabili. Il percorso è già iniziato e dovrebbe concludersi entro il 2025.
7) Adattamento e capacità di ripresa: New York (USA). La “Grande Mela” ha lanciato ben 250 iniziative (60 già portate a termine) per proteggere la città da grandi catastrofi ed emergenze. Rete elettrica, sistema di trasporto pubblico, parchi, telecomunicazioni, sanità, riserve d’acqua e di cibo fanno parte del grande progetto di una “stronger, more resilient New York”.
8) Efficienza energetica dell’ambiente costruito: Melbourne (Australia). Il “Sustainable Buildings Program” è volto a mitigare l’impatto ambientale dei grandi edifici commerciali e residenziali, grazie alla prima legislazione locale al mondo riguardante unicamente gli edifici commerciali, al lancio di una campagna online dedicata a sensibilizzare le persone sul risparmio energetico nelle aree comuni dei condomini, a degli standard ambientali minimi per la costruzione di nuovi edifici e a degli incentivi per migliorare la sostenibilità di costruzioni già esistenti.
9) Qualità dell’aria: Città del Messico (Messico). Quella che, storicamente, è una delle megalopoli più inquinate al mondo, ha notevolmente ridotto l’emissione di CO₂ grazie al piano “ProAire”: un approccio onnicomprensivo che ha riformato il sistema di trasporto urbano.
10) Infrastrutture: Singapore (Singapore). Il cosiddetto “Intelligent Transport System” ha reso una città densamente abitata e poco estesa territorialmente, una delle aree urbane meno congestionate al mondo. L’introduzione di tecnologie all’avanguardia ha notevolmente migliorato la situazione del traffico.