Pubblicato il: Mer, Giu 19th, 2013

Turchia, Duran Adam: una pacifica protesta per dire ‘no’ alla repressione

di Valeria Vellucci

Erdem Gündüz, piazza Taksim (aksam.com)

″Duran Adam″, letteralmente ′uomo fermo′, è la nuova pacifica forma di protesta che sta riempiendo le piazze di Istanbul come di altre città turche. Lunedi 17 giugno, Piazza Taksim è ancora circondata dalla polizia. L’artista Erdem Gündüz, regista, danzatore e coreografo di Smirne, rimane in piedi per quasi otto ore fissando la bandiera turca e il ritratto del ′padre della patria′ moderna, Mustafa Kemal Atatürk.

Il passaparola sui social network è immediato, nel giro di poche ore l’hashtag #duranadam è il più seguito di Twitter. Immediatamente, sul web impazzano le foto di coloro che protestano silenziosamente, senza muoversi, lontani l’uno dall’altro almeno di qualche metro per evitare l’accusa di ′raduno illegale′.

Il messaggio di protesta, seppur pacifico ed assolutamente non violento, non è stato accolto con il medesimo entusiasmo da parte della polizia turca: Erdem Gündüz fermato e perquisito. Nessuna arma nel suo zaino, solamente biscotti ed acqua.

«Continuerò a protestare per un mese contro la violenza delle autorità, chiedendo libertà e democrazia per la Turchia». Queste le parole pronunciate da Gündüz immediatamente dopo il suo rilascio. Ulteriori fermi, perquisizioni ed arresti sono avvenuti nei confronti di altri Duran Adamlar, rilasciati, però, quasi immediatamente dato che lo stare fermi in silenzio non può essere certo definito come atto violento o vandalico.  Come un atto da çapulcu.

Quello che da alcuni è stato impropriamente definito come flash mob, ribadisce quindi l’importanza del rispetto dei diritti, ma soprattutto il dire ′no!′ alla repressione e alla censura mediatica. Gli ′uomini in piedi′ non hanno mancato di commemorare, con minuti di silenzio, le quattro vittime di questi 23 giorni di scontri. Oltre che in varie città Turche, come Ankara, la protesta sembra essersi diffusa anche al di fuori dei confini nazionali: alcuni Duran Adamlar si sono avuti a Pisa e Londra, in segno di solidarietà con la pacifica ′resistenza′ turca.

La Turchia resiste utilizzando la creatività, senza maschere antigas ed elmetti. Creatività che non può essere certo definita terrorismo.