«Io leggo l’etichetta»: al supermercato contro la crisi
di Chiara Gagliardi
Quante volte, soprattutto nell’ultimo periodo, ci si è trovati a passare tra le corsie del supermercato, piene di prodotti, notando i prezzi sempre crescenti? È un problema ormai molto sentito nell’Italia della crisi: è difficile fare la spesa ed acquistare tanti beni a poco prezzo. Si cerca di risparmiare comprando gli articoli più economici, anche se gli italiani sono restii a rinunciare alla garanzia di un prodotto di buona fattura. Ma davvero il connubio qualità-prezzo è ormai lontano? I consumatori non ci stanno, ed emergono molte nuove iniziative per combattere la crisi senza rinunciare al valore di ciò che si compra.
È questa l’idea dietro l’iniziativa «Io leggo l’etichetta», partita dal giovane consulente informatico Raffaele Brogna e diventata ormai un progetto social: attraverso gli account Facebook e Twitter, ognuno può entrare in contatto con i promotori. «Io leggo l’etichetta» si basa su un proposito molto semplice, ma ancora poco diffuso: la lettura attenta delle informazioni riportate sui prodotti. Per legge, infatti, ogni articolo in vendita deve riportare sulla confezione l’origine e la casa di provenienza: il marchio sotto cui viene venduto è un fattore secondario. Siamo sicuri, di conseguenza, che tutti quei prodotti più economici venduti al supermercato siano di qualità inferiore rispetto ai grandi nomi dell’industria alimentare?
«Io leggo l’etichetta» dice di no. Sul sito internet del progetto, infatti, è possibile visionare una lista di prodotti delle cosiddette «sottomarche» identici a quelli venduti ad un prezzo maggiorato dai marchi registrati. E stando a quanto riportato, alcuni casi sono eclatanti. Secondo Raffaele Brogna e il suo gruppo di consumatori, infatti, l’olio extravergine Coop è prodotto dalla Monini e il latte Coop dalla Granarolo, il pandoro Conad direttamente dalla Paluani di Verona, i tortellini Carrefour da Giovanni Rana. Ma non è finita qui: il gelato Esselunga è uguale a quello Sammontana, il caffè Esselunga viene da Pellini, i succhi di frutta Auchan da Yoga, lo yogurt Despar da Vipiteno, il pesto Selex da Saclà, la mozzarella Pam da Sabelli… La lista degli alimenti è lunga, e destinata a crescere sempre di più: le segnalazioni dai consumatori di tutta Italia continuano ad arrivare. Per risparmiare fino a 1400 euro annui sulla spesa, in sostanza, basta prestare un po’ di attenzione e leggere l’etichetta, senza farsi ingannare dal marchio. La provenienza comune è un fattore importante, da valutare nel momento dell’acquisto.
Accanto a questo originale progetto, sul web si moltiplicano i consigli per acquisti, come se si sviluppasse un personal shopper specializzato nei supermercati. Perché risparmiare e mantenere la qualità si può: basta fare la spesa in maniera intelligente. Accanto ai consigli sulla decrescita forniti lo scorso anno dalla Coldiretti, c’è spazio anche per queste iniziative. E qui non si tratta di compiere attività impegnative, come fare il pane in casa oppure produrre da sé lo yogurt: basta semplicemente sconfiggere il pregiudizio fortemente radicato del «Se è una sottomarca, allora è un prodotto scadente». Fortemente consigliati, inoltre, anche i prodotti locali e a chilometro zero, con una preferenza speciale per la frutta e la verdura di stagione. Lo stesso Raffaele Brogna invita ad aumentare il database del sito internet, già ben fornito: ogni consumatore può contribuire, appunto, leggendo l’etichetta di quello che compra ed inviando una foto qualora trovasse delle similitudini importanti.
Altre segnalazioni interessanti provengono da LiquidaMagazine, che fornisce la lista italiana dei supermercati e dei punti vendita meno costosi (nelle città toscane la vita costa di meno, Verona è all’ottavo posto): infine, i discount, secondo Altroconsumo, sono i più convenienti. L’Italia quindi reagisce alla crisi mettendo in moto alcuni stratagemmi che prima già esistevano, ma erano dormienti: è il momento di «fare di necessità virtù», e cominciare a prestare un’attenzione particolare a ciò che si compra, per avere un risparmio annuale anche molto rilevante.