Governo Renzi: la legge di stabilità taglia ancora fondi per malati e disabili
di Adalgisa Marrocco
Sembrano lontani i tempi dell’Ice Bucket Challenge a favore della ricerca sulla SLA, la campagna delle “secchiate d’acqua gelata” a cui Matteo Renzi ed alcuni suoi ministri avevano aderito. Eppure, alla prova dei fatti, l’esecutivo Renzi smentisce la sua attenzione per la disabilità: la legge di stabilità, oltre ai tagli imposti alle Regioni per il settore sanitario, ha dato una netta sforbiciata al Fondo per la non autosufficienza. Si tratta di 100 milioni di euro in meno rispetto al 2014, un taglio che mette in seria difficoltà infermi ed invalidi gravi, tra cui ritroviamo anche i malati di SLA a cui si sembrava voler fornire massimo sostegno fino a qualche mese fa.
Eppure dal palco della Leopolda5, il premier ha voluto smentire i fatti con l’ennesimo proclamo: anche per il 2015, 350 milioni destinati al Fondo per la non autosufficienza. L’indifferenza che avvolge le necessità economiche delle famiglie che assistono un congiunto malato non è mai stata priorità di alcun esecutivo, almeno scorrendo le più recenti e avvilenti pagine politiche: istituito grazie alla legge n.296 del 27 dicembre 2006 con il fine di garantire “l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali in favore delle persone non autosufficienti su tutto il territorio nazionale” e con un budget di 400 milioni di euro, era poi stato abolito dal governo Berlusconi nel 2011, infine ripristinato da Mario Monti con 275 milioni di euro e potenziato da Enrico Letta, portandolo a 350 milioni (cifra sempre ben lontana dalle intenzioni iniziali).
Nonostante le promesse di Renzi, la squadra di governo non ha rifinanziato il Fondo per l’inserimento dei lavoratori disabili, che poteva contare su 20 milioni di euro. Di fronte a questo stillicidio, le famiglie dei malati hanno chiesto di essere ricevute dal presidente del Consiglio ma Renzi ha declinato l’onere dell’incontro ai suoi sottosegretari.
Così le Associazioni scelgono la mobilitazione. Federazione Associazioni Nazionali Disabili (FAND), Comitato 16 novembre, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH) e Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA) scendono in piazza per contestare l’operato del governo Renzi. Mariangela Lamanna, portavoce del Comitato 16 novembre, ha affermato che i contributi per l’assistenza a infermi e invalidi vengono ridotti «a un importo inutile», mentre a darle manforte giunge il presidente di FISH, Vincenzo Falabella, chiedendo che l’esecutivo «porti nel giro di tre anni lo stanziamento a un miliardo unitamente all’avvio di politiche adeguate».
Enrico Zanetti, sottosegretario del Ministero del Tesoro, ammette la legittimità della protesta delle associazioni, scaricando la colpa sull’ultimo governo Berlusconi: «La legge di stabilità del 2011 era arrivata ad azzerare un fondo che nel 2010 valeva 400 milioni. Da allora il rifinanziamento è avvenuto tra mille incertezze anno per anno, rendendo impossibile agli operatori qualsiasi pianificazione, in un contesto di precarietà finanziaria totale. In questa legge di stabilità noi rifinanziamo il fondo per 250 milioni ma, cosa più importante, dopo un governo che lo aveva azzerato e due che non erano riusciti ad andare oltre un rifinanziamento una tantum, lo rifinanziamo in modo strutturale per tutti gli anni a venire dal 2015 in avanti».
Oltre i proclami, malati e famiglie attendono risposte.